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Tezza F. - The Message (…A Story of Agony, Hope and Faith…)
( 1615 letture )
Capita sempre più di frequente che artisti di ogni genere musicale scelgano, assieme alla loro band principale, di dedicarsi ai tanto chiacchierati side-project, progetti alternativi con cui prendersi una pausa dalla propria attività primaria o, semplicemente, con cui sperimentare sonorità altrimenti precluse. Accade però, meno spesso, che i side-project finiscano per sopravanzare l’attività del gruppo principale e divenire a loro volta progetti artistici di primaria importanza, quantomeno per l’esistenza e la carriera dei musicisti coinvolti.

E’ quest’ultimo il caso dei Tezza F., inizialmente concepiti come gruppo secondario da parte del mastermind Filippo T. rispetto alla sua band principale, i Soul Guardian, ed ora divenuti di fatto un progetto di primaria importanza, tanto più che i Soul Guardian si sono sciolti di recente. In questa sua avventura musicale, che giunge con The Message (…A Story of Agony, Hope and Faith…) al suo terzo album, Filippo ha modificato le coordinate della sua band precedente, che suonava un ibrido thrash/power di scuola Iced Earth, virando su un power più melodico di matrice sinfonica. Per la sua terza creatura, inoltre, il musicista ha deciso di dare fondo alla propria notevole verve creativa, progettando un concept album legato ad una storia da lui elaborata, sulla falsariga dei grandi nomi del genere, fra i quali non possiamo non citare i tanto chiacchierati Rhapsody of Fire. L’album si apre con l’intro Quies Aeterna, introdotta dal soffiare del vento e da un sapiente gioco di tastiere, ora più marziali, ora più dolci e melodiche, con fugaci suoni di clavicembalo. Forse è un po’ troppo lunga per essere un’intro, dato che dura abbondantemente oltre i 2 minuti, ma è certamente un pezzo delicato e piacevole, quindi la sua lunghezza non è poi più di tanto un problema. Su Wings of a Tragedy entrano in gioco gli altri strumenti, tutti suonati da Filippo ad eccezione della batteria, una drum-machine dal suono naturalmente piuttosto freddo. Il brano ricalca i tipici stilemi del power, ma onestamente appare un po’ scarico, forse anche a causa della produzione, che non rende pienamente al pur importante talento compositivo e tecnico del nostro. Fading Lightless inizia in modo simile alla traccia precedente, ma ci sorprende inserendo delle strofe sensibilmente più rapide e pesanti dal punto di vista sonoro, con incursioni nel growl da parte di Filippo: grazie a queste variazioni la considerevole lunghezza del brano, che supera gli 8 minuti, viene sensibilmente attutita e l’ascolto prosegue piacevole, pur senza far gridare al miracolo. Dopo un altro interludio basato sul sound delle tastiere, Caelorum Signa, Filippo preme nuovamente sull’acceleratore, tessendo un’altra traccia ricca di varietà e con un pregevole lavoro chitarristico, Whisper Syphony, che si candida a miglior brano di quelli ascoltati finora ed uno dei migliori dell’intero lavoro. My Face In The Mirror prosegue sulla strada della varietà, alternando strofe ai confini con il thrash (le vecchie influenze si fanno sentire) a momenti più atmosferici ed un cantato clean e melodico ad un growl discretamente potente. Si ritorna sul classico con At The Dawn Of a New Day, che però stavolta risulta eccessivamente prolissa, pur dovendo tener nota dell’abilità tecnica di prim’ordine dimostrata ancora una volta dal musicista. Stesso si può dire a proposito di This Shining Flame, piacevole e molto ben suonata ma un tantino scarica ed eccessivamente prolissa. In certi momenti dell’album, in sostanza, la varietà sonora proposta da Fiippo è azzeccata e suona molto bene, in altri casi si ha l’idea che il nostro amico esageri un po’, facendo perdere al brano naturalezza e forza di impatto, già in parte compromesse dal suono plastico della drum machine e da una produzione non sempre eccelsa. Outside va un po’ meglio sotto diversi punti di vista, non ultima la presenza di chitarre più incisive, ma la traccia che più vi metterà alla prova è dietro l’angolo: dopo un altro interludio tastieristico, infatti, Filippo piazza un brano di ben 18 minuti, The Message, che in sostanza è la summa dello stile dei Tezza F. e di tutto quel che abbiamo già avuto modo di sentire su questo terzo album: inizio dimesso e melodico, prosieguo infarcito di riff più rapidi e solite tastiere in sottofondo (anche troppe, forse), una discreta serie di assoli di chitarra e tastiere, nuove strofe dove il musicista da fondo alla sua ugola ed una conclusione in lenta ed inesorabile dissolvenza; prese singolarmente le varie parti del brano sono assai brillanti, ma probabilmente metterle assieme non è stata la migliore delle mosse, dato che l’attenzione dell’ascoltatore rischia onestamente di venir meno. A concludere l’album, infine, troviamo l’outro Beyond The Gates of Heaven, dove la voce effettata di recita le ultime parole del protagonista dell’album, ora pronto per raggiungere i cieli. Da notare che gli ultimi istanti del brano sono chiusi dal soffiare del vento, medesimo suono con cui iniziava la prima canzone del lotto, Wings Of a Tragedy.

Questo album, sostanzialmente, presenta parecchi pregi, ma, come abbiamo già avuto modo di osservare parlando di This Shining Flame, anche diversi difetti; fra i primi dobbiamo certamente registrare la bella prova di Filippo al microfono, nonché la sua considerevole abilità nel comporre e registrare di propria mano tutti gli strumenti dell’album, ad eccezione della batteria e di alcuni assoli registrati dall’amico Nicolò. Al tempo stesso, però, la produzione non sempre brillantissima, il suono della batteria (non che sia colpa sua, ma è comunque una caratteristica dell’album) e, in particolare, l’eccessiva prolissità e pretenziosità di diversi brani del disco impediscono di godere appieno dell’album, di farlo proprio e di lasciarsi trasportare dalla musica e dall’abilità tecnica di Filippo. Si tratta forse di un’occasione persa, ma al tempo stesso, comunque, di un lavoro che rientra certamente nell’alveo della sufficienza e sono più che certo che Filippo, grazie alla propria tenacia e bravura, sarà in grado molto presto di regalarci un album migliore sotto tanti punti di vista.



VOTO RECENSORE
60
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2012
Autoprodotto
Power/Symphonic
Tracklist
1. Quies Aeterna (Intro)
2. Wings Of a Tragedy
3. Fading Lightless
4. Caelorum Signa (Interlude)
5. Whisper Symphony
6. My Face In The Mirror
7. At The Dawn Of a New Day
8. This Shining Flame
9. Outside
10. In Nomine Patris
11. The Message
12. Beyond The Gates Of Heaven (Outro)
Line Up
Filippo T. (Voce, Chitarra, Basso, Tastiera)

Nicolò (Chitarra solista su Traccia 2, 8 e 9)
 
RECENSIONI
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