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23/11/24
VALLE CAUDINA METAL FEST IV
UDITORIUM PRESSO SCUOLA PRIMARIA - BELTIGLIO DI CEPPALONI (BN)
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Korn - Korn III - Remember Who You Are
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( 15022 letture )
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A tre anni di distanza dal loro ultimo studio album, Untitled, disco quantomai discusso e discutibile, tornano a farsi sentire i Korn, e lo fanno con una release non certamente eccelsa ma perlomeno degna di nota. Korn III - Remember Who You Are, uscito da pochi giorni anche qui in Italia, è il loro nono album di inediti, e dovrebbe rappresentare il punto di svolta, che in questo caso equivarrebbe a dire “il grande ritorno”, dato che gli ultimi lavori non saranno sicuramente ricordati a lungo nella storia della musica; si deve però render noto a tutti che questa band, per quanto ben poco aiutata dal supporto degli headbangers dai gusti più classici -e meno dediti a quei suoni innovativi, assolutamente differenti dai lunghi e sognanti assoli heavy, o dalle potenti e travolgenti ritmiche thrash- e per quanto nel corso della sua carriera sia stata sconvolta da abbandoni importanti in formazione quali quelli del chitarrista Brian “Head” Welch nel 2005, e del batterista David Silveria nel 2006, bene, nonostante tutto i Korn sono ancora qui: non si sono lasciati abbattere dalle situazioni sfavorevoli e dai momenti più bui, vogliosi di pubblicare un album importante per loro quanto per gli stessi fan più fedeli, nella speranza di poter tornare sui palchi di tutto il mondo per coinvolgere il pubblico pagante con concerti degni del loro fasto; provate ad assistere ad una loro esibizione e ne rimarrete folgorati, è infatti dal vivo che questa band riesce ad esprimere il meglio di sè, mettendo in mostra tutto il proprio potenziale e dimostrando il proprio valore col sudore della fronte.
E’ il 27 maggio 2010 quando la Roadrunner mette a disposizione dei fan, anche se soltanto per un giorno, il download gratuito del nuovo brano Are You Ready To Live?; mentre due mesi prima, il 26 marzo, i Korn avevano suonato dal vivo il primo singolo dell’album Oildale (Leave Me Alone). La promozione di Korn III - Remember Who You Are è stata sicuramente particolare: la band ha infatti tenuto un live all’interno di un crop circle, ovvero un cerchio di grano di origine “aliena”, dove ha fatto disegnare al suo interno il logo del gruppo! Il concerto (senza pubblico) è stato filmato e caricato sul loro MySpace ufficiale, dove i fan hanno la possibilità di vedere quando lo desiderano l'ultima trovata di Davis e compagni.
Volendo analizzare in modo più approfondito l’album, ci troviamo di fronte a undici brani, il primo dei quali svolge funzione di intro, per una durata totale di quasi quarantacinque minuti che scorrono tranquilli senza mai incappare in qualcosa di estremamente diverso o poco consono allo stile tipico dei Korn, con un Jonathan Davis ispirato e in forma, capace come suo solito di unire due tipi di voce tanto differenti quanto ben mischiati tra loro, mentre al basso abbiamo l’ormai fedelissimo Reginald “Fieldy” Arzivu, capace di creare una base ritmica assolutamente eccezionale, e alla chitarra James “Munky” Shaffer, che svolge il suo compito senza esagerazioni o particolari spunti di creatività; unica new entry il batterista statunitense Ray Luzier, un tempo nella band di David Lee Roth, che già aveva dato loro una mano nel Bitch We Have A Problem Tour 2008. Il titolo Korn III - Remember Who You Are vuole essere, a detta del cantante Jonathan Davis un ritorno al passato, un voler ricordare da dove il proprio cammino (suo e del gruppo in generale) ha avuto inizio, e da questo punto di vista bisogna sottolineare la scelta di avere come produttore quel Ross Robinson che già aveva lavorato con loro per i primi due album. In generale sono poche le canzoni che si distinguono per quel qualcosa in più dalle altre, su tutte emergono Oildale (Leave Me Alone), che per quanto in un primo momento mi fosse sembrata troppo banale e scontata, si è prestata in una seconda occasione ad un giudizio più positivo, con un ritornello facile e diretto che esprime in poche parole i sentimenti e le volontà più profonde del turbato singer Jonathan Davis:
Why dont you just leave me alone my heart's gonna break from the fall holding onto petty things, feeling all that hate it brings why don't you just leave me alone?
La terza traccia, Pop A Pill, sarà sicuramente di ottimo impatto dal vivo, ma anche su cd non scherza, infatti risulta essere uno dei pezzi di maggior rilievo dell’album, grazie ad un riff di chitarra che fa venir voglia di alzarsi e dare inizio al pogo, anche se poi ad un minuto dalla fine il ritmo si ferma e la voce carica di tensione di Davis diventa la principale protagonista, per finire nuovamente in grande con tutti gli strumenti che si aggiungono e che sfogano la rabbia che questa band si porta dentro da sempre; degne di nota sono anche The Past, anch’essa caratterizzata da un ritornello facile facile, che balza subito all’attenzione dell’ascoltatore, Are You Ready To Live?, canzone che si caratterizza per la forte tensione emotiva presente nella voce di Davis, il quale raggiunge proprio qui il suo apice per quanto concerne la capacità interpretativa, ed infine Holding All These Lies, in grado di farsi subito apprezzare ad un primissimo ascolto, grazie soprattutto ad un assolo di chitarra, (l’unico presente in tutto l’album) che però purtroppo viene molto limitato, come se fosse uno sforzo troppo grande da portare a termine. Peccato, perchè l’idea era buona. I restanti brani invece nulla tolgono e nulla aggiungono alla carriera di questa band, che, se aveva davvero come obbiettivo quello di tornare alle sonorità del passato, con l’intenzione di ritrovare se stessi e la propria musica, oltre a quei fan che tanto hanno amato i primi album, allora penso si possa ritenere soddisfatta, poichè questa nona fatica discografica sembra poter trovare comodamente posto tra i dischi della band statunitense che noi tutti (o almeno la maggior parte) abbiamo apprezzato ed abbiamo sperato di poter ritrovare, nonostante sia in ogni caso inferiore al debut album Korn del 1994 e al seguente Life Is Peachy del 1996. Il problema, credo, sta nel fatto che quegli anni, gli anni d’oro del nu metal, gli anni in cui per le band di questo tipo tutto era possibile, fanno parte ormai solo del passato, e il mio timore è che quest'album, parallelamente alla rinascita (o presunta rinascita) dei migliori Korn, possa venire presto dimenticato.
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72.08 su 203 voti [
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@deathland: ma è logico, sono punti di vista... la mia opinione è nota, molti dicono che il mio accanimento verso quel disco sia eccessivo, ma non cambio di una virgola il mio punto di vista... quando lo ascoltai in quel lontano 2011 mi prese un colpo, non potevo credere alle mie orecchie... e ribadisco che non sono un tizio ottuso che abolisce in toto le sperimentazioni... come ho già detto, si trattava solo di mettere le cose a posto... volevi fare qualcosa di innovativo? bene, allora dopo questo "korn III" pubblicavi direttamente "the paradigm shift", saltando "the path of totality"... quel disco mi piace molto, e l'ho ascoltato parecchio nel corso di questi anni... il motivo? 90% nu metal, e solo il 10% di dubstep... e inoltre nessun featuring... perchè "the path of totality" mi fa così schifo? 90% dubstep, e solo il 10% di nu metal... e 11 canzoni su 11 con i featuring... ma che senso ha? si può definire un disco dei Korn un simile progetto? ma oltre a tutto questo, se tutte le canzoni fossero state come "narcissistic cannibal" e "get up!", beh, ammetto che un occhio (forse mezzo) si poteva pure chiuderlo, perchè una parvenza del loro abituale suono quantomeno si sente... ma delle altre tracce non salvo proprio nulla... concordo con @Indigo sul fatto che sarebbe stato meglio farlo uscire o come un EP a parte o a nome JDevil (ma io avrei preferito non farlo uscire per nulla! ) |
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Su the path of totality mi sono espresso sotto la recensione apposita. Su korn III dico che ogni tanto lo riascolto ma non riesco a cambiare idea. Quelle che gradisco di più sono let the guilt go, the past e oildale |
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Punti di vista, per me The Path Of Totality è geniale |
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ciò che dice JD va ascoltato relativamente... secondo me non è il peggiore, ma ce ne sono ben 3 peggio di questo (e sapete a quali mi riferisco)... se guardare avanti significa produrre un letamaio come "The path of totality", beh, allora mi tengo stretto questo. |
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Comprai il disco al Mondadori megastore dietro il duomo a Milano, era in offerta a 5 o dieci euro mi pare. Completamente senz'anima, fatto controvoglia, fuori tempo massimo e mentendo a loro stessi e ai fan. Come puoi chiamarlo ricordati chi sei quando non c'è più il batterista che ha forgiato il tuo groove speciale fatto di hip hop e funk e il chitarrista migliore ha già lasciato da un pezzo? (Adoro munky ma head è superiore). Singolarmente nessuna traccia è brutta o da buttare del tutto, ma è evidente che siano brani artefatti e jonathan stesso ha più volte detto che questo è il peggiore in assoluto della discografia e che sbagliarono a guardare indietro invece che andare avanti. Noi korniani non ringraziamo abbastanza per il ritorno di head, guarda caso tornato lui e il gruppo è tornato a produrre cose di buona qualità |
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71
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mi ravvedo, questo disco lo metto dopo "Untouchables" nelle mie preferenze, e abbasso il voto da 75 a 70. |
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70
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Secondo me è il punto più basso della discografia dei Korn, a prescindere che il disco piaccia o meno. A me non piace per niente, da nessuna angolazione lo guardi, non salvo nulla ed il titolo lo considero addirittura un'aggravante: ci prendiamo in giro? Per fortuna hanno saputo fare di (infinitamente) meglio in seguito! |
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Album che non mi dispiace affatto e che secondo me è superiore a The Paradigm Shift. Voto: 78 |
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"fear is a place to live", ovvero la brutta copia di "divine", e "never around", ovvero la brutta copia di "fake"... ma a parte questo rappresentano 2 dei punti più alti di questo album, soprattutto la seconda... |
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Riascoltandolo il disco é palesemente un modo per riattirare l'attenzione dei vecchi fan dei Korn. Sono d'accordo sul fatto che a tratti ricorda TALITM per il ritorno alle origini un po' forzato. La musica comunque é orecchiabile e fatta abbastanza bene, unica pecca: la voce di Davis (a tratti irritante) e l'insistere nell'avere un suono in cui si aentono 2 chitarre (Head non c'è, basta insistere). Su JD non capisco perché non ha usato i growl qua al posto di TALITM e su quest'ultimo la voce malinconica... voto 72 |
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hai ragione, hai usato il termine esatto, più che di recita in TALITM si può parlare di riciclo, fatto sta che lo stesso non è un album spontaneo come i primi due a mio avviso... poi un aspetto che fin'ora non ha mai sottolineato nessuno su questo korn III... l'elettronica, se pur di striscio, è presente anche qui... gli ultimi secondi di pop a pill, il residuo di SYOTOS alla fine di lead the parade, con la c(k)ornamusa campionata, e una voce "industrial" che si sente in the past... fatto sta che di tutti e tre gli episodi se ne sarebbe potuto fare tranquillamente a meno, non servono proprio a niente in un album come questo, e rientrano tra quei (piccoli) aspetti negativi che contribuiscono a renderlo un disco non perfetto... |
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@Nu Metal Head: L'hai detto. TALITM non è un album tanto differente da questo, a me il suono duro che ha piace molto (come d'altronde apprezzo anche qualche traccia di KORN III), ma per me la Musica per essere con la M maiuscola, deve assolutamente essere SPONTANEA E SENTITA. E anche in TALITM si sente quella sensazione, magari più di riciclo che di recita (questi forse sono pareri personali). Però non metterei mai TALITM tra i capolavori dei Korn. Personalmente a me piacciono tutti i loro lavori, ma diffido un po da TALITM, SYOTOS (sebbene quest'ultimo non sia da buttare a mio parere) e KORN III. Comunque sia stiamo sempre parlando della storia del Nu Metal. |
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l'ho detto pure io, l'effetto recita per quest'album ci sta e siamo d'accordo, ma altresì mi chiedo perchè la stessa cosa non viene detta per TALITM, che viene incensato forse anche troppo esageratamente... basta guardare le copertine, TALITM è il sequel di life is peachy e questo korn III è il sequel di korn, però in entrambi i casi sia dal punto di vista musicale che delle atmosfere non ci azzeccano quasi nulla coi loro illustri predecessori... anche in TALITM c'è l'effetto recita, solo che tende ad essere apprezzato di più perchè si dice che lì erano ancora loro in organico completo e via dicendo... io mi ero già espresso in sede di recensione, reputo TALITM un album fin troppo duro per essere un album dei korn, è troppo asfissiante dal punto di vista sonoro, oltre al fatto che JD non è spontaneo come nei primi lavori... i primi 2 album erano molto più pesanti e malsani senza per questo essere caotici come lo è TALITM... infatti è stato proprio questo il motivo che mi ha spinto per un certo periodo ad apprezzare quasi di più questo korn III, perchè è meno asfissiante, per poi rendermi conto che la realtà era un'altra, e cioè la mancanza dei suoni portati da head, oltre ad alcune pecche dal punto di vista del songwriting... fatto sta che in entrambi casi sono stati due tentativi di ritorno alle origini (che a me comunque piacciono, sia chiaro) più per il mestiere che effettivi, e infatti io consiglio alla band di non farne più in futuro, o di farne ma senza far fare a JD la parte dell'eterno tormentato e parlare d'altro, perchè è inutile continuare a replicare all'infinito un qualcosa che non potrà mai più essere, per il semplice fatto che ormai JD è cresciuto e si è forse quasi definitivamente lasciato alle spalle quel suo passato tanto schifoso (fortunatamente per lui aggiungo io)... l'ultimo the paradigm shift lo aprrezzo proprio perchè mi sembra di sentire JD finalmente sgombro dai fantasmi del suo passato, riuscendo però ugualmente nell'intento di essere duro e melodico come solo lui sa fare... io da fan mi sento quasi sollevato nel non sentirlo più soffrire quando canta... |
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Scusatemi, quello sotto ero io, ma ho dimenticato di firmarmi, e ho messo "@Nu Metal Head" che doveva essere il "quote" al posto del nome, chiedo scusa! |
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Rispetto la tua opinione, e in parte sono anche d'accordo, il fatto è che la sensazione di "recita" mi demotiva troppo per riuscire ad apprezzare quest'album. (E bigup per The Paradigm Shift) |
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puoi dirlo forte... io da quando è uscito me lo sto ascoltando due volte al giorno come minimo! |
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@Nu Metal Head: Ti quoto. Pallida imitazione dei tempi che furono. Ora vado ad ascoltarmi Paradigm Shift...stavolta si che si son ricordati chi sono! Almeno in gran parte... |
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molti hanno detto che quest'album non gli è piaciuto per via di una sorta di "effetto recita" da parte della band nei confronti di sè stessa e del suo periodo d'oro... verissimo, opinione più che condivisibile, ma mentre fino alla traccia n. 10 a me questo effetto recita non dispiace affatto, sono d'accordissimo nel dire che la traccia n. 11 è quella più finta dell'intero album... infatti io l'ho sempre saltata, più che altro perchè la giudico musicalmente diversa dalle altre, ma in questi giorni ho provato a rispolverarla per curiosità e oltre a confermare la prima impressione aggiungo che il tentativo appena abbozzato di replicare i pianti e i gemiti di daddy del primo album negli ultimi secondi del brano li ho trovati davvero fuori luogo e di cattivo gusto, perchè non c'entrano proprio nulla col contesto della canzone e sono meno credibili di un pinguino alle hawaii... ecco, penso di poter dire che questa è la critica più feroce che posso muovere verso quest'album, per il resto mi sono già espresso ampiamente in precedenza su come la penso. |
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io rimango dell'opinione, come ho già detto altre volte in precedenza qui su metallized, che il cambiamento del sound è bello e piacevole quando non fa rima con "stravolgimento del sound", cioè una band può e deve evolversi mantenendo però sempre i tratti distintivi del suo sound, ovvero il cosiddetto "marchio di fabbrica", senza snaturarsi, e parlando di quei 3 album dei korn a me sembra che più che un cambiamento ci sia stato uno stravolgimento, sono passati dall'essere un gruppo prettamente nu metal all'essere un gruppo industrial o elettronico (per non dire tamarro con TPOT, lo zenit assoluto di questo stravolgimento, nonchè il peggior capitolo della loro carriera a mio avviso, un album inqualificabile... so che molti qui lo hanno apprezzato e anche parecchio, ma a me non è mai andato giù, non c'è niente da fare... SYOTOS e untitled sono senza dubbio "più korn" di quel disco lì)... per farti capire, io invece un album come untouchables lo apprezzo perchè nonostante ci sia stato un cambiamento abbastanza significativo rispetto al passato rimane comunque un disco dove si sente subito che quelli sono i korn che suonano, e quello nuovo che uscirà tra 2 giorni, dalle anteprime che si sono potute ascoltare, è probabile che mi piaccia, perchè sembra che le evoluzioni elettroniche del loro sound vengano finalmente integrate ed accostate al meglio alle loro consuete bordate nu metal, a differenza secondo me dei famigerati 3 album elettronici dove anche la sezione ritmica aveva subito un profondo mutamento... in definitiva, con ciò ho voluto dirti che dei loro 10 capitoli io praticamente ne considero solo 7, che per me sono "i veri korn", precisando poi ulteriormente che all'interno di questi 7 i primi 4 sono i "veri veri korn"... ora spero vivamente di poterci aggiungere l'ottavo... |
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@Nu Metal Head: Sicuramente l'apprezzamento o meno resta del tutto una cosa personale, però mi permetto di dissentire sul "brani alla korn", in quanto, son sempre stati i korn, giusto? Insomma, Davis non è più il ragazzo turbato e schizzofrenico di Life Is Peachy, oramai sono tutti adulti, e anche di successo, reputo un cambiamento di sound indispensabile per rimanere coerenti con l'idea musicale. Il sound può ovviamente piacere o meno, quello rientra a far parte dei gusti, e non si discutono. Aggiungo che ho apprezzato tutte le "fasi" della band, ma i miei album preferiti sono principalmente i 3 più rappresentativi di ogni fase: KoRn, Issues e Untitled. |
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@sickness: beh devo dire che appena uscì lo trovai sicuramente migliore e meno bizzarro di SYOTOS, però alla fin fine, tirando le somme, di brani "alla korn" ce se saranno due, tre ad essere buoni... dei tre album elettronici (che io odio tanto) secondo me è di gran lunga il migliore, però come ho detto prima, contando da ciascuno le canzoni da salvare non ne esce fuori nemmeno uno di album (opinione personale). |
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E' un buon lavoro.. ma risulta un po forzato. Sono l'unico stronzo che ha adorato il precedente Untitled per quanto possa essere strano e malinconico? |
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Hai ragione, ma secondo me non se ne sono accorti nemmeno loro.... |
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ora io con questo post non voglio parlare di musica (anche perchè l'ho già fatto precedentemente) ma di una curiosità che riguarda la copertina di quest'album... proprio ieri sera, quasi per caso, ho notato una cosa che è quantomeno strana e bizzarra... ora, il logo della band lo conosce tutto il mondo, la scritta "KORN" stilizzata in quel modo un po' strano, "smangiucchiata" ai lati delle lettere e con la R rovesciata... se voi ci fate caso, sulla cover di questo disco la lettera O è perfettamente tonda, mentre in tutte le altre uscite discografiche (life is peachy escluso, dove il logo è completamente diverso), c'è un trattino che esce fuori dal lato superiore della O, una specie di leggera imperfezione della calligrafia... ora io vorrei sapere se qualcuno di voi se n'era mai accorto e se ha una spiegazione a riguardo... io sono venuto quasi subito alla conclusione che si tratti di un errore di stampa, perchè è chiaro che il logo ufficiale, quello autentico, sia quello con l'imperfezione della O, però secondo me questa strana particolarità è come se rendesse questo disco "unico". grazie per l'attenzione. |
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su questo non c'è il benchè minimo dubbio. |
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Mille volte superiore al successivo "Path of Totality". Anche di più. |
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non mi ha mai convinto.. amo tutta la discografia dei korn con head e il cosidetto "ritorno alle origini" m'aveva fatto sperare bene..oildale e pop a pill sono le migliori mentre le altre si fermano ad una sufficienza.. mancano quei suoni cupi e alienati che portava head mentre le tematiche di jon davis non sono più credibili come negli anni 90 (solo per il fatto quei traumi oramai son metabolizzati e riportati solo per il pubblico)..ad essere sincero preferisco untitled, almeno avevano tentato di fare un qualcosa di nuovo senza ricadere nell' autocitazione (anche se lo considero un po' come il mancato album solista di jon) |
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un disco più che buono, soprattutto se confrontato ai precedenti due... le canzoni qui presenti mi piacciono tutte, a parte l'ultima "holding all these lies" che mi sembra poco ispirata... su tutte spiccano però la potentissima oildale (leave me alone), canzone per veri headbangers, fear is a place to live e la sua incredibile dinamica del ritmo, la schizzatissima lead the parade e l'epica never around... non male anche let the guilt go, ma leggermente inferiore alle canzoni appena citate... in definitiva, anche se non produce lo stesso effetto dei primi due, un bel 75 non glielo leva nessuno... mi fa specie che molti di quelli che avevano commentato non erano soddisfatti di questo disco e aspettavano l'uscita del successivo per sancire il vero ritorno dei korn... ora che quel disco è uscito vi dico solo una cosa ragazzi: teniamocelo stretto questo korn III che è meglio... the path of totality è riuscito addirittura a fare peggio di see you on the other side e untitled... |
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dopo le 2 ciofeche precedenti e la ciofeca successiva è un gradito ritorno alla durezza degli esordi (ovviamente riuscita meno bene rispetto ai primi siderali dischi). io i korn li rispetto molto perchè anche se sperimentano (e non poco) e fanno alcuni dischi molto distanti dai loro canoni abituali, non perdono mai la dignità e non dimenticano chi sono veramente, ritornando quando uno meno se lo aspetta alle origini. questo è dato anche dal fatto che hanno un cantante eccezionale, in grado di tenere alto il livello anche quando la musica non è un granchè (come nel caso dei dischi "industrial"). per me è un 75 più che meritato. |
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Dopo un pò di tempo e un pò di ascolti dovrei rivedere la valutazione che ho dato all'epoca della sua uscita.... Credo che sia il caso che abassi di una decina di punti la mia valutazione iniziale XD |
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I Korn sono il classico esempio del "principio dei 3" che vige nel metal. Ovvero: primi 3 album ottimo ma poi sempre più giu! |
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Quest'ultimo album dei Korn mi sà troppo di commerciale e infatti direi che è mediocre...stessa cosa vale anche per "Untitled" anche quello non mi ha soddisfatto per niente. |
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Sinceramente vedo questo album, un album riuscito a differenza dell'album "Untlited" che l'unica canzone che mi convince è soltanto Evolution. In questo album secondo me ci sono pezzi molto buoni come Oildale Are you ready To Live? e Never Around che mi colpiscono di più l'unica canzone che non mi è piaciuta (o che non l'ho capita) e proprio Lead the Parade Spero tanto che il prossimo album sia una specie di Ritorno vero e proprio di questo fantastico gruppo.. |
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Quando si parla dei Korn riesco a capire i "vecchi" metallari degli anni '80 ke hanno voltato le spalle ai loro gruppi preferiti a causa di grandi cambiamenti (vedi sepultura, metallica), avendo vissuto la stessa esperienza sulla mia pelle con questa fantastica band. La trasformazione dei Korn è stata impressionante per me, i primi due album erano rabbia,angoscia, potenza, innovazione, follia pura...poi con gli altri due si sono mooolto "calmati" (nonostante siano degli ottimi dischi), un tentativo di ritorno alle origini con T.A.L.I.T.M., e poi lo sfaldamento totale della band e degli album veramente BANALI. In questa loro ultima fatica qlcs di buono c'è, ma sono più speranzoso per il prossimo. voto 70. |
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Grandissimi , questa è musica x i miei timpani ! |
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Abum buono , secondo me . |
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Visti a milano al gods di qualche anno fa insieme a megadeth e ozzy non li conoscevo bene prima , sono rimasto impressionato dalla potenza che anno scatenato , un polverone pauroso si è alzato una 30 di metri sopra la testa , gran concerto . |
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Altro gruppo di BUFFONI ! |
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A me è piaciuto moltissimo il disco!Sono rimasto soddisfatto del corso Remember who you are! |
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Voto 0 perchè mi penso matto |
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beh io li seguo dai tempi di follow the leader e devo dire che a parte il disco omonimo, ci ho sempre messo un pò per digerire i loro album. fino ad untouchables li ho amati, con gli ultimi due (i 2 prima di korn 3) ho smesso di seguirli perchè fondamentalmente non mi piacciono.. han provato ad evolvere il discorso dell'elettronica inserita in untouchables ma secondo me hanno toppato alla grande.. in particolare con untitled. questo korn III l'ho preso per quel che era: un disco di una band, o di quel che ne resta, smarrita..ma ascoltandolo distrattamente in preda alla rassegnata sfiducia ho avuto modo di confermare l'idea. ma ho dato un'altra chanche e poi un'altra.. e devo dire che è un disco che cresce e che via via fa sentire i pesanti richiami ai loro primi due lavori.. con issues o untouchables non c'azzecca nulla.. certo, non ci sono grandi idee, munky non ci fa dimenticare head ma il disco è gradevole e merita qualche ascolto in più per essere apprezzato. per chi non ci trova nulla di buono credo che semplicemente abbia cambiato gusti. |
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sono dell' idea che sia giusto cambiare ed evolversi...... ma nn così. Io posso capire tutto, anche il cambio di formazione, il chitarrista che si fa prete etc etc etc... ma così proprio nn ci siamo. Per chi come me ha ascoltato i korn del passato, può affermare quello che dico io. Un disco penoso, con canzoni sconclusionate di una piattezza assoluta. voto 40 |
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34
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Ho acquistato il cd ieri e l'ho ascoltato per bene...Devo dire che in questo Korn III ci sono buoni spunti!!!!A me è piaciuto molto e Soprattutto le song Oildale,Pop A Pill e Let the Guilt go secondo me sono di grande spessore!!!Buon album voto 85. |
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Lo ascolto da 3 giorni e devo dire che quest'album è un capolavoro per quello che i Korn al momento possono fare. Quando si decide di tornare alle proprie origini non è mai facile ritrovare da subito il feeling con un certo tipo di sound eppure i Korn ci sono riuscito in maniera più che discreta. Io confido in loro e aspetto il prossimo album che darà, a mio parere, la risposta decisiva su cosa siano i Korn adesso... Per ora mi accontento di questo buon Korn III. |
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Ora che lo conosco a memoria posso pronunciarmi: fa schifo. Songwriting a livello osceno, canzoni slegate al loro interno, stacchi inutili e fatti male prima del ritornello finale in ogni canzone, chitarre inconcludenti. Un disastro. Le uniche che si slavano sono Oildale (l'unica bellissima, dal vivo assolutamente devastante!), Pop A Pill, Move On (che nessuno cita ma è tra le migliori!), The Past e Holding All These Lies. Il resto sono canzoni sconclusionate e inutili (specialmente Lead the parade!). Un vero peccato...Io personalmente preferisco di gran lunga Untitled...andatevi a risentire Innocence Bystander..."III - Remeber who you are" se le sogna canzoni con un tiro come quella!!! |
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Rispetto ai due ultimi lavori,Korn III è decisamente migliore!! |
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non farà di certo gridare al miracolo ma non è un brutto album, 6,5 o 7 se lo merita. |
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Hanno spakkato il culo per anni, ora sarebbe(a mio avviso) il caso di capire ke non si possono fare albums con canzoni ke sembrano "scartini" degli album d'oro. Dal vivo è un'altra storia: devastanti. |
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......................li abbiamo persi!!......... ....... ......... .................... ..... ........ |
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Ulteriore presa in giro da parte dei nostri koRn purtroppo....cosa ci sarebbe di cosi "old school"? solo perche non l'hanno riempito di robaccia come in SYOTOS non vuol dire che sia un ritorno alle loro origini. a livello compisitivo non c'e proprio nulla che faccia ricordare qualcosa dei primi album, ne gli arrangiamenti ne le melodie! |
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Beh non pesavo che potessero fare un disco peggiore di See you on the other side, e invece c'e l'hanno fatta! almeno in SYOTOS alcuni pezzi buoni c'erano, come Hypocrites e Liar,politic, e i due Bside It's me again e eating up inside. ma in questo nuovo non riesco ad arrivare sino alla fine di ogni brano. C'e molta confusione negli arrangiamenti, Ray luzier non mi piace x nulla e munky non ha piu niente da dire a livello compositivo. anche davis , nonostante siam migliorato vocalmente, non riesce piu a strasmetter nulla con le sue melodie....x quel che mi riguarda, due giorni di ascolto e ho gia messo via il disco sullo scaffale! |
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grandissimo ritorno, certo c'è qualche caduta di tono ma è un album che scorre via che è un piacere e come qualcuno ha già scritto sotto ascoltatevi la versione deluxe con 2brani in più davvero notevoli oltre che blind dal vivo. Per il passato da Unthouchbles in poi sono rimasti in superficie un pò a fatica ma di brutto brutto solo See You a mio parere, trovo infine che per certi versi la caduta degli ultimi anni li abbia comunque resi più umili dal vivo dove sono notevolmente migliori rispetto ai '90. Head manca moltissimo ma non capisco come si possa rimpiangere quel muratore di Silveira....... |
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Dopo essermi incuriosito per See you.. sofferto per l'Untitled..torno a sperare con questo. Non capisco perchè la loro foga si era persa con l'avvento dell'elettronica. Su korn osiamo..andiamo verso un industrial-numetal urlato e "slappato"..la chitarra non sarà il massimo ma a volte le chitarre non sono tutto..78 di fiducia. |
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Fortunatamente un disco che ci fara dimenticare le due porcate precedenti!....veramente un buon lavoro ...e si sente il ritorno di ross alla console! |
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io li ho potuti vedere una sola volta, al Gods Of Metal 2006 all'Idroscalo di Milano, e mi avevano fatto un'ottima impressione!! Era stato proprio un gran concerto... |
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quoto al 100% BEPS,compreso il fatto che il 22 ci sarò anch'io per la 5 volta. |
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Mazza a me è piaciuto molto, a sentirlo mi sembra un incrocio tra issues e untouchables, Davis è in forma, e basso e batteria sono impeccabili, forse l'unico diffettuccio è la chitarra, io voto 82 |
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Voto 90. Per me Head e David si possono anche stare dove stanno. |
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"suonato con 3 batteristi diversi, basso inesistente, musiche e arrangiamenti scritti in collaborazione con The Matrix" Embe'? sospetto che quindi non si tratti di gusti personali tuoi ma di pregiudizi verso quella nuova impronta stilistica.Male! Concordo con ADEMAFILTH tranne quando dice che Untitled puo' essere(addirittura?!) pessimo in alcuni punti.Ma e' questioni di gusti,non di pregiudizi.In realta' quell'album e' la ripresa delle intuizioni new-wave/industrial del grande Untouchables..quella si che era evoluzione,altro che questa patetica operazione commerciale per riaccattivarsi il vecchio pubblico,e c'e' chi ci casca.Cio' non toglie che 3/4 canzoni di Korn III siano ascoltabili eh! |
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E' un gran bel disco! basta non tirar sempre fuori la storia dei dischi precedenti..che erano meglio e palle varie!..sono ancora in grado di scrivere gran bei pezzi ed il nuovo batterista è superlativo..bellissimo il dvd allegato nella versione deluxe del cd..da vedere tutto d'un fiato..una maniera alternativa di ascoltare l'album...grandi KORN !! "oildale" è già un classico.. son pronto per il 22 settembre..a milano ci sarò eccome. |
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Certamente non volevo affatto criticare in nessun modo la recensione, non è mia abitudine^^. Sono d'accordissimo con te che la qualità è maggiore, per sincerità intendevo che Untitled per quanto possa essere pessimo sotto certi frangenti (a me piace molto l'industrial quindi certi pezzi non mi sono dispiaciuti) è comunque lo specchio di quello che era il Davis del periodo mentre trovo questo Korn III davvero troppo costruito. Non so mi sa un pò di Death Magnetic dei Korn, lo ascolto con piacere però quando sento Davis che si sforza a piangere mi cadono le braccia. Sono comunque felice che abbiamo ritrovato il loro basso e rimangono sempre una delle mie band preferite. |
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Un disco a malapena sufficiente. I Korn hanno vivacchiato sempre peggio dopo l'abbandono di Head... e la deriva continua. Perchè poi non lo sostituiscono? Anche Silveira ha lasciato un bel vuoto... questo mangialumache che hanno adesso non è male ma non c'è confronto, neanche nel binocolo... |
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fenomologica? uahahahahah!!! |
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"L’uomo è orientato a trovare nella sua vita un significato ed a realizzarlo, essere-uomo vuol dire andare verso qualcosa al di là di se stesso, verso qualcosa o qualcuno, un significato da realizzare o qualcuno da incontrare. Per fare questo l’uomo deve superare la paura di conoscere se stesso: le proprie emozioni, i propri impulsi, capacità e potenzialità. Incontriamo quindi nell’uomo un fenomeno fondamentalmente antropologico: l’auto-trascendenza dell’esistenza umana." ( Analisi esistenziale .J.Sartre). I Korn hanno arrestato da anni questo processo di ricerca fenomologica interiore. Siamo forse alla fine di un era?. Sicuramente per me si. Un cd da evitare. Con rammarico: Jimi TG. |
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10
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A mio parere Untitled è il loro peggior album, mentre Korn III almeno denota qualche miglioramento, le canzoni presentano una qualità leggermente più elevata e mi sembra più sincero questo che quello del 2007... Ma comunque sono solo pareri personali, ognuno poi ci può sentire qualcosa di diverso... |
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9
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Buona l'osservazione di Lello sui live in cui i pezzi acquistano spessore. L'Untitled non è un gran disco ma è molto più sincero di questo. Questo Korn III non è male ma non è neanche buono, è passabile, si fa ascoltare... Sufficiente. |
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8
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"Riscoprite quel signore di disco che e' l' Untitled..." credo che sia più inutile di un sottobicchiere quel disco...suonato con 3 batteristi diversi, basso inesistente, musiche e arrangiamenti scritti in collaborazione con The Matrix (che ha prodotto anche Christina Aguilera, Busted, Hilary Duff, Avril Lavigne, Shakira, Britney Spears) almeno in Korn III han ripreso la retta via...e non è poco per un gruppo che pareva essere alla deriva |
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7
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Il tempo passa per tutti,e' normale che i vecchi capolavori non saranno piu' eguagliabili,pero' e' anche vero che i Korn hanno avuto la forza di ritornare "quasi" alle origini.Dai,il disco non e' male. |
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6
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Ho dato 55,troppo buono.Forse merita un 4-4,5 obiettivamente.Il basso slappato come una volta a mascherare il vuoto dell'ispirazione.La produzione di "quello dei primi due" che rende i brani ancora piu' spompi di quanto il songwriting abbia prodotto(infatti nel live del crop circle i brani da questo acquisiscono maggiore impatto e dinamicita').La mancanza di una chitarra creativa e personale come quella di HEAD si fa sentire ancora piu' che nei due precedenti capitoli.Sembra tutto fatto a tavolino,tutto finto.Il loro album piu' brutto e inutile. Riscoprite quel signore di disco che e' l' Untitled,altroche'...amen. |
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5
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Per me e' un buon ritorno questo dei korn.Certo fare peggio delle loro ultime fatiche(le ultime due) era veramente impossibile,ma con questo nuovo lavoro hanno dimostrato che ancora qualcosa di buono riescono a proporlo.Ci sono brani sicuramente vincenti,LEAD THE PARADE e LET THE GUILT GO su tutte,ma anche il resto del cd scorre tranquillo alla meta. |
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4
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Nettamente superiore agli ultimi tre album e mi pare che ciò non sia poco. Condivisibile il voto del recensore. |
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3
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Devo dire che mi aspettavo un voto leggermente più basso, un 65 direi. C'è sicuramente del buono in quest'album ma non lo definirei un ritorno dei Korn. Il come back va bene ma solo se sincero e questo disco mi sembra troppo costruito e poco ispirato. Lead The Parade è qualcosa di orribile mentre il resto dell'album va dal disceto al sufficiente. Non male Fear Is A Place To Live che prende molto da Got the Life e bella Are You Ready To Live? ma manca qualcosa. Davis non è per niente spontaneo, quando piangeva in Daddy ti si seccava la gola, ora invece sembra il fantasma di se stesso. Non voglio dire che sono finiti, live continuano a spaccare, ma ci vuole qualcosa di meglio per smuovere le acque. 60 |
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2
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Grandissimo disco...sicuramente inferiore ai ben noti capolavori della band, ma dopo le ciofeche partorite nei 2 dischi precedenti, questo è sicuramente oro colato per i fan. Considerando inoltre che sono rimasti in 3 su 5, di più davvero non si poteva chiedere ai Korn. Ben tornati!! Unica pecca il titolo del disco...sbagliatissimo chiamarlo così, perchè di old-school ha solo la produzione "grezza" che solo Ross Robinson può donare, unico e inconfondibile marchio di fabbrica...musicalmente secondo me siamo tra Untouchables e Take a look in the mirror. |
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1
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ho dato un bell'80 a questo ritorno dei korn, finalmente il basso di fieldy torna prepotente, mi ha sorpreso in positivo il nuovo batterista ray, jon è sempre una garanzia con la sua voce polifunzionale..l'unica pecca è la cronica mancanza di una seconda chitarra potente, munky fa quel che può e si sa che da lui non si può pretendere nulla di più.. nel complesso un album buono, io lo vedo come il naturale successore di untouchables nei suoni..canzoni migliori oildale,pop a pill e are you ready to live;lead the parade è schizzatissima!!ah, se volete comprare il disco comprate la special edition perchè le bonus tracks sono semplicemente divine |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Uber-Time 2. Oildale (Leave Me Alone) 3. Pop A Pill 4. Fear Is A Place To Live 5. Move On 6. Lead The Parade 7. Let The Guilt Go 8. The Past 9. Never Around 10. Are You Ready To Live? 11. Holding All These Lies
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Line Up
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Jonathan Davis - Voce James “Munky” Shaffer - Chitarra Reginald “Fieldy” Arzivu - Basso Ray Luzier - Batteria
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