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23/11/24
VALLE CAUDINA METAL FEST IV
UDITORIUM PRESSO SCUOLA PRIMARIA - BELTIGLIO DI CEPPALONI (BN)
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Christopher Lee - Charlemagne - By the Sword and the Cross
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( 7890 letture )
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Annunciatissimo e attesissimo, sul progetto Charlemagne si apre finalmente il sipario. È tempo di giudicare, anche se potrebbe far male: chi in fondo non stima Christopher Lee, imprescindibile pilastro del cinema e del teatro mondiale? La prima impressione che questo By the Sword and the Cross offre è incredibilmente pacchiana, tuttavia piacevole per la minuzia dei particolari. Non ci riferiamo ovviamente agli agghiaccianti video promozionali comparsi in rete, ma alla musica, più vicina alla colonna sonora che a un album symphonic come siamo abituati a sentirlo. L’Opera è ben strutturata, divisa in cinque atti, ognuno dei quali composto da un’Intro e da una scena vera e propria: e la passione traspare da ogni solco. La passione di chi, come Christopher Lee, scopre ad ottantotto anni di essere “metal”, e vuole onorare con un prodotto maestoso i suoi antenati (è discendente di Re Carlo da parte di madre, nota modella per quadri del primo Novecento), e di chi lo sostiene ad occhi chiusi.
L’Ouverture è ovviamente sinfonica, e porta con delicatezza l’ascoltatore indietro nel tempo; l’Intro del primo atto è narrata, e sfocia in King of the Franks, dove Lee canta la fierezza del re dei Franchi duettando con gli altri personaggi. Inutile soffermarsi sulla trama, eccessivamente indulgente sulla figura di Carlo, del quale viene offerto un ritratto con molto bianco e troppo poco nero, nonostante gli ovvi chiaroscuri della vita del Re. Più utile precisare come le prime chitarre compaiano in The Iron Crown of Lombardy, rimanendo comunque in secondo piano rispetto alle cattedrali sinfoniche erette intorno al timbro basso ed epico di Lee. Curioso inoltre come gli altri cantanti si trovino in difficoltà a replicare i bassi dell’attore inglese, che di fatto li costringe ad acrobazie armoniche non di poco conto. Le narrazioni, affidate alla di lui figlia Christina, in realtà tolgono ritmo ed intensità al platter, che per il resto si muove su coordinate di rara raffinatezza compositiva, pur essendo necessarie per tirare le fila di una storia lunga e complessa. Di certo però i dialoghi cantati (se fossimo all’Opera si direbbero recitati) sono di livello stellare –sentire i fraseggi di The Bloody Verdict of Verden per credere e sognare. Christopher Lee insinua la gloria della battaglia, lo spargimento di sangue sassone, nelle orecchie, nelle menti di chi ascolta rapito: le doti recitative –e questo serva a tutti i cantanti– sono una delle parti fondamentali nella riuscita di un album. Lee è Carlo Magno, lo incarna con tutto lo spirito, e dona anima e vita ad un disco già di per sé ben fatto. Starlight -con Finale sinfonico annesso– conclude l’Opera vera e propria, un tripudio di emozioni e sensazioni, un film musicale senza pari e paragoni. Si riescono quasi a vedere i titoli di cosa scorrere, l’adrenalina da film scendere, le gambe protestare per la scomodità della poltroncina, le luci che si accendono e la sala che si svuota. L’appendice di Iberia, ancora più caratterizzata teatralmente per descrivere l’immensa campagna contro i Mori, e la versione strumentale di The Bloody Verdict of Verden favoriscono il rilassamento, ma sono un corollario poco significativo.
Una delle più grosse sorprese dell’anno, un disco solido, stentoreo per forza espressiva e vitalità, un grande prodotto artistico fatto di coraggio e voglia di fare. Applausi a Christopher Lee, genio artistico del Novecento in grado di stupire e di incantare.
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@Warty Ascoltato stamattina e mi è piaciuto moltissimo, anche se dovrei dargli qualche ascoltino in più. Christopher Lee è davver grande. Citando un commento letto su YouTube tempo fa: "Quando si morirà e si andrà in paradiso, Dio avrà la voce di Christopher Lee". Chi avrà la voce di Christopher? Non insultiamo egli ormai è un dio pagano venerato da molti. Egli è IMMORTALE |
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Sì, serve un libretto con le battute dei personaggi. Io non ce l'avevo, non l'ho mai cercato ma effettivamente serve. |
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Devo trovare le liriche altrimenti non ci capirò niente .-. |
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Ascoltato stamattina e mi è piaciuto moltissimo, anche se dovrei dargli qualche ascoltino in più. Christopher Lee è davver grande. Citando un commento letto su YouTube tempo fa: "Quando si morirà e si andrà in paradiso, Dio avrà la voce di Christopher Lee". Complimenti anche per la bellissima rece Zara! |
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Mi accodo a Renaz ... progetto interessante e divertente!!! Però ha delle mancanze ... devo ascoltarlo meglio, ma in questo momento non mi ha comvinto particolarmente!! Stiamo a vedere se con l'ascolto aumenta il piacere ) |
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Concordo con te Filippo...sicuramente Lee non ha bisogno di soldi, un maestro indiscusso e riconosciuto...parlo di chi ha partorito e pianificato a tavolino il progetto....andiamo oltre l'apparenza e il prodotto indubbiamente di qualità...e troveremo scaltri manager dai denti aguzzi che cavano sangue dalla sabbia del Sahara... |
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al quarto atto ho decretato il mio verdetto: bocciato mi pare un tantino pacchianotto.. |
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@Frankiss: non è che Lee abbia sto bisogno di soldi tale da spingerlo a mettersi in gioco così clamorosamente... @Nightblast: ma se può darci emozioni anche così... @Renaz: divertente in che senso? @Stefano: è anche la mia idea |
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Dal poco che ho sentito l'ho trovato un progetto molto divertente, concordo... |
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Io appartengo alla categoria di chi lo sostiene ad occhi chiusi xò vogliamo mettere, Christopher Lee?! Album sinfonico su Carlomagno?!! Ma cosa si può volere di più?! tanto di cappello ad una icona del cinema e dello spettacolo che anche a questa età è pronta a mettersi in gioco e non rinuncia mai a fare spettacolo, a stupire e a proclamare a gran voce le proprie passioni!!! |
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io lo trovo un progetto quantomeno divertente e sicuramente non meno interessante di molti altri "symphonic acts". lo ascolterò di sicuro! e anzi, ho in mente di regalarlo per un compleanno... |
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E' solo un opera sinfonica che con il metal non ha nulla a che fare , se non per l'atmosfera epica ricreata. Mah! Sicuramente a qualcuno piacerà. |
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bella recensione...ma a me questo progetto sa di pura "sola" commerciale... |
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Bah...che cosa inutile. Che faccia l'attore. |
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interessante! vedrò di ascoltarlo... |
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comincio subito col dire che non ho trovato da nessuna parte i dati dell'orchestra e della band di supporto. se qualcuno li ha, me li faccia notare e li inserirò. grazie mille e scusatemi. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ouverture 2. Act I – Intro 3. Act I – King of the Franks 4. Act II – Intro 5. Act II – The Iron Crown of Lombardy 6. Act III – Intro 7. Act III – The Bloody Verdict of Verden 8. Act IV – Intro 9. Act IV – The Age of Oneness out of Diversity 10. Act V – Intro 11. Act V – Starlight 12. Finale 13. Hiberia 14. The Bloody Verdict of Verden (Instrumental)
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Line Up
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Christopher Lee – Charlemagne Christina Lee – Narrator Phil SP – Pippin the Short Mauro Conti – Pope Hadrian Vincent Ricciardi – Young Charlemagne Lydia Salnikova – Hildegard Christi Ebenhoch – Storytelling Singer
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