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Obituary - Dying of Everything
06/02/2023
( 4523 letture )
Obituary : bignami di storia.

Dopo il clamore suscitato dall’inaspettato ordigno esplosivo dell’omonimo Obituary (2017), eravamo curiosi non tanto sul “cosa” aspettarci dalla gang floridiana, ma sull’effettiva qualità del nuovo operato. Con una carriera a dir poco integra e carismatica, all’insegna di veri capolavori death come Slowly We Rot (1989) , Cause of Death (1990) , The End Complete (1992) e il buonissimo World Demise (1994), la storica band si era momentaneamente interrotta con il tiepido Back from the Dead del 1997.
L’entusiasmo e l’appeal riprendono con il distruttivo, groovy e preponderante Frozen in Time , che spacca in due il 2005 grazie alla sua qualità intrinseca, la produzione e il supporto di mamma Roadrunner. Il glorioso Obitorio torna al lavoro nel migliore dei modi e, da quel momento, sciorina cattiveria e marcia potenza a go-go. Non sempre a fuoco (Xecutioner’s Return e Darkest Day solo così-così), gli Obituary schiacciano sull’acceleratore della nostalgia senza strafare in eccesso vintage, e tirano fuori dal cilindro Obituary nel 2017. Sei anni sono un lasso di tempo notevole, ma a quanto pare a Gibsonton il tempo passa molto lentamente e -in questo caso specifico- va addirittura a ritroso, cavalcando l’onda del 1990 senza risultare né noioso né stucchevole. La forma sonora coniata e interpretata dagli Obituary rimane assolutamente ben salda agli stilemi: niente fuffa, lacca o moderni stratagemmi, sia chiaro. Cosa capita quindi nell’arco dei 45 minuti di Dying of Everything ?

John Tardy , Donald Tardy , Trevor Peres , Terry Butler e Kenny Andrews macellano il Mondo a loro piacimento e, dopo ben sei anni di stop creativo, sterminano parassiti e ingiustizie globali a suon di heavy metal. Diretto, suonato con precisione e grinta, tra mid-tempo arrembanti e schegge potenti quanto il Lato Oscuro. Divertentissimo il divenire di zolfo e pioggia acida scatenato dall’opener-manifesto Barely Alive, veloce e spietata gemma thrash che omaggia i compari Slayer nell’attitudine strafottente e sprezzante, grazie anche allo stridente assolo di Kenny Andrews, vera ciliegina sulla torta nera. Si muore di tutto, vero, ma gli Obituary sono in forma smagliante e -come scritto poc’anzi- l’anagrafica sembra non essere un problema. Dopo lo stregato incipit-bomba tocca a una serie di cattive intenzioni, aperte con entusiasmo dal singolo/video apripista The Wrong Time, dove la cripta riprende vita in 4 minuti e 30 secondi riascoltiamo un bignami di sferragliante Obituary - sound, in linea diretta con Slowly We Rot : ponte spazio-temporale che non fa prigionieri, colpendo duro grazie alla guida gutturale di John Tardy, gli assoli di Kenny Andrews e un bridge da headbanging forsennato. Without a Conscience cambia leggermente formula esaltando il songwriting in un ritmato mid-tempo dall’appeal groove: benvenuti alla caverna della strafottenza. In una riff-fest anni ’90 vincono ancora una volta le variazioni sul tema: assoli, riff e stop’n’go sono una manna dal cielo per tutti coloro che fuggono a gambe levate dalle novità pericolose, con un’intensificazione del mosh pari al 200% durante il bridge strumentale, così come la distruttiva title-track, che segue a ruota War, aperta da campi di battaglia infuocati, esplosioni e rumori sinistri: buona composizione che però fa fatica a decollare.
Dying of Everything rappresenta il canonico giro di boa. I giri aumentano nuovamente per quella che sembra il sequel ideale di Barely Alive , dove ritroviamo un Donald Tardy super impegnato con doppio-pedale e ritmiche da asfaltatrice pneumatica. Scapocciamenti di rito si intersecano con una grinta che fa fatica a sopirsi. Un centro iconoclasta che viene seguito a ruota dalla matematica fin troppo elementare di My Will to Live e Weaponize the Hate , che sono sì valide ma da cui ci saremmo aspettati qualcosa in più dopo l’elevata qualità del lato ‘A’. Fortuna ed esperienza entrano nuovamente in campo per il finale cavernoso, destrutturato dall’uno/due di Torn Apart e Be Warned , laddove la prima riprende le coordinate death-groove di Wrong Time , risvegliando anche i morti. L’appeal funereo di Be Warned invece dilata le tempistiche presentandosi come il brano più lungo del lotto, in un muscoloso e strisciante manifesto che lambisce territori doom chiudendo la serranda rugginosa.

Dying of Everything conferma lo stato di forma dei veterani: non aggiunge nulla di nuovo (ed è giusto così), ma ci fa assaporare ancora una volta, e decisamente in modo ghiotto per la maggior parte del tempo, il vero sapore del death metal. Pesca a piene mani dalla discografia degli americani, scrutando con il lanternino e spulciando nelle segrete più famose della Florida. Graziato da un guitar-work spesso eccellente, tra le trame di un sempreverde Peres e le delizie di un infervorato Andrews , Dying of Everything è una mazzata che poteva durare qualche minuto in meno, ma che non concede tregua con sprazzi di bontà vecchia scuola.



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
76.85 su 211 voti [ VOTA]
Dani77
Martedì 28 Maggio 2024, 19.24.55
34
Immensi come sempre!!!
Riccardo
Sabato 30 Dicembre 2023, 20.08.49
33
Regalo di Natale da mio figlio, che raramente ne sbaglia uno... Mi piace moltissimo. È forse troppo presto per dare un voto, ma non sarà meno di 80.
Fabio
Giovedì 22 Giugno 2023, 20.15.39
32
Ci sono diverse partiture Thrash, a me il disco piace, anzi con Metal Church, Fifth Angel e Overkill per adesso ai vertici dell\'annata
James Native
Giovedì 22 Giugno 2023, 18.39.08
31
Secondo me recensione un po’ severa Leggo tanti 80 a dischi peggiori Con tutto il rispetto possibile ovviamente
Claudio
Lunedì 17 Aprile 2023, 22.49.29
30
Bellissimo disco!!! Non me l’aspettavo, veramente ispirato e finalmente una produzione come si deve dopo tanti anni, anche gli assoli molto belli. Il migliore almeno da Frozen in Time
victory
Mercoledì 15 Febbraio 2023, 16.02.57
29
Disco di mestiere, ben suonato, ben prodotto, mancano i pezzi memorabili ma credo sia normale per una band con una dozzina di dischi alle spalle. Dare oltre 70 tuttavia mi pare ecessivo
DaveHC
Venerdì 10 Febbraio 2023, 19.35.43
28
Parlare di capolavoro mi sembra eccessivo... È un buon disco, si fa ascoltare bene dall\'inizio alla fine... Ma una volta ascoltato una volta mi è bastato... Invece uno qualsiasi dei primi 4 album me li ascolto e riascolto a loop più che volentieri
Gb77
Giovedì 9 Febbraio 2023, 11.18.03
27
Ottimo. 80 pieno
Jackie
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 17.19.32
26
Questo album è un capolavoro di musica estrema. Chi dice diversamente è in malafede o amante di un sottogenere.
Caligola
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 14.24.32
25
Buona minestrina riscaldata. Un 70 onesto
AL
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 12.40.18
24
Without a conscience e Be warned sono gli Obies che piacciono a me. Belli marci. Disco molto buono e copertina spettacolare. sinceramente My will to live non mi prende molto, la meno ispirata del disco. Per me voto 77
alehc
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 9.43.35
23
Un grande ritorno. Credo fosse impossibile aspettarsi di meglio… un disco che trasuda coerenza, onestà e tanta voglia di dire ancora la propria. Che piacere! 85 pieno senza se e senza ma
Max
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 9.18.32
22
Bello Bello sto disco
Aceshigh
Martedì 7 Febbraio 2023, 19.56.59
21
Bel ritorno, che conferma -nonostante sei anni trascorsi non siano proprio pochi- il livello del precedente omonimo album. 2/3 pezzi meno incisivi del resto, ma anche altri 2/3 notevoli, tipo l’opener Barely Alive. Ecco magari un paio di pezzi a manetta in più mi avrebbero fatto enorme piacere, ma anche così va bene. Rimangono comunque una band unica e riconoscibile tra 10000. Mitici. Voto 80
Miky 71
Martedì 7 Febbraio 2023, 15.06.25
20
Assolutamente d\' accordo con Dopetrower : album ascoltabile ma niente di più. Un 70 anche per me. Il paragone con Frozen in Time, Cause Of Death e Slowly We Rot non regge, death metal alla vecchia maniera ma meno coinvolgente e qualitativamente inferiore. Comunque album ben suonato e grintoso quanto basta.
Perez
Martedì 7 Febbraio 2023, 14.38.14
19
Ho aspettato molto questa recensione perché considero questo album il migliore della band dai tempi di Back From the Dead (e gli Obituary li ascolto da Cause of dead oltre averli visti 4 volte live,). Peccato, come già detto rece molto superficiale....album da 80 pieno
Dopethrower
Martedì 7 Febbraio 2023, 12.57.39
18
70 piú che onesto
susperia82
Martedì 7 Febbraio 2023, 11.48.33
17
72 è tirchio.. 78-80 per me
metalraw
Martedì 7 Febbraio 2023, 9.19.49
16
@thrasher: corretto \'frozen in time\' !
Hellblast
Martedì 7 Febbraio 2023, 9.04.19
15
Ottimo disco, recensione superficiale che spiega poco i pezzi e la differenza con il passato. E\' sufficiente cercare su Google e scoprire che \"obituary\" significa necrologio e non obitorio, come la maggior parte dei fan già sa.
DaveHC
Lunedì 6 Febbraio 2023, 21.23.50
14
Buon disco... Si fa ascoltare molto volentieri... Certo i primi quattro erano un\'altra cosa!
Tino
Lunedì 6 Febbraio 2023, 19.14.21
13
Non invecchiano e non stancano. Ottimi come al solito, mai tiratissimi ma sempre efficaci e letali con una giusta dose di groove. Kenny Andrews grandissimo solista, gli altri beh leggende, come i loro capelli. Ottimo disco, assieme all\'ultimo autopsy un piacere per il death vecchia scuola
Freccia
Lunedì 6 Febbraio 2023, 19.04.47
12
100% d\'accordo con il commento 11! Appena ascoltato tutti l\'album, sempre grandi e fedeli al genere!
lethalzorker
Lunedì 6 Febbraio 2023, 18.57.21
11
No compromessi, no fronzoli, no trucchi, no mascherine, no dj che schratchano. Qui solo fottuto e granitico death metal da decenni! Miei miti assoluti da sempre e orgoglio dei veri heavy metal fans !
dariomet
Lunedì 6 Febbraio 2023, 18.42.37
10
Mi accodo ai complimenti all\' album.da ascoltare la mattina prima di andare a lavoro per trovare la giusta carica. 85
DavideD
Lunedì 6 Febbraio 2023, 18.22.33
9
Assolutamente grande ritorno.....questa è gente che sa come fare death metal e senza compromessi!!!!....lunga vita!!!....voto 85...almeno
thrasher
Lunedì 6 Febbraio 2023, 17.42.36
8
Frozen è del 2005 non 2007. A questo disco di un 85 è un ottimo album death metal
duke
Lunedì 6 Febbraio 2023, 17.34.22
7
...i maestri sono tornati....alzare il voto...please....
lisablack
Lunedì 6 Febbraio 2023, 17.17.24
6
Macché ascolto in macchina.. Gran disco da 80 pieno.. 🤘Na sassata
Jena
Lunedì 6 Febbraio 2023, 16.14.05
5
Sì, ma vi siete dimenticati Inked In Blood. Più ispirato sia del precedente che di questo, solo buono per qualche ascolto in macchina.
Il Rettiliano
Lunedì 6 Febbraio 2023, 16.01.21
4
Obitorio in inglese è morgue, in effetti...
Dany71
Lunedì 6 Febbraio 2023, 15.59.04
3
Necrologio
Enrico
Lunedì 6 Febbraio 2023, 15.12.10
2
Ottimo ritorno. Per me vale un 80 pieno.
metaller
Lunedì 6 Febbraio 2023, 15.10.19
1
CAZZO QUESTO SI CHE E METALLO DELLA MORTE AL 100%
INFORMAZIONI
2023
Relapse
Death
Tracklist
1.Barely Alive
2.The Wrong Time
3.Without a Conscience
4.War
5.Dying of Everything
6.My Will to Live
7.By the Dawn
8.Weaponize the Hate
9.Torn Apart
10.Be Warned
Line Up
John Tardy (Voce)
Trevor Peres (Chitarra)
Kenny Andrews (Chitarra)
Terry Butler (Basso)
Donald Tardy (Batteria)
 
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