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Primus - Primus & the Chocolate Factory
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Cosa diavolo ho appena ascoltato?
Questa è la domanda che girovaga nella testa, una volta conclusasi la prima riproduzione di Primus & the Chocolate Factory. Non perché i Primus ci siano sconosciuti, né perché ci si ritrova completamente impreparati di fronte al concept in questione, quanto per l’evoluzione del sound, l’imprinting imposto da Les Claypool e soci in un’interpretazione incredibilmente malata della colonna sonora di Willy Wonka & the Chocolate Factory (1971). Da sempre fanatico di questo film, Les Claypool ha scelto proprio questo concept per dare la luce al successore di Green Naugahyde, in un disco che ritrova la storica line-up dei primi anni novanta con l’immancabile Larry LaLonde alla chitarra e Tim Alexander dietro le pelli. La folgorazione avvenne quando Les Claypool, a soli otto anni vide Gene Wilder impersonare Willy Wonka in quel particolarissimo mondo tanto dolce e pralinato quanto amaro ed inquietante nelle sue infinite sfaccettature. Ci troviamo di fronte ad un concept difficile da trattare con personalità: solamente a Les Claypool e ad una manciata di altri artisti eclettici, poteva venire in mente di eseguire una rilettura della colonna sonora e di offrire una propria interpretazione personale di un argomento che è diventato sin da subito un fenomeno della cultura pop settantiana con migliaia di parodie ed imitazioni che sono perdurate negli anni. Ebbene, i Primus sono arrivati ancora una volta per primi -perdonate il gioco di parole- ed hanno dimostrato tutta la loro genialità a partire dalla promozione dell’album: infatti, la versione del vinile sarà color cioccolata e ben cinque di essi saranno stampati color oro e spediti random agli acquirenti più fortunati. Se poi Les Claypool inviterà i cinque Golden Vinyls a visitare i suoi studi di registrazione non si sa, tuttavia rimane un’idea di marketing geniale, in grado di mantenere come sempre il distacco dal music-business ma capace di incuriosire ed attrarre gli amanti della band e far rivivere il fascino immortale del vinile.
Il disco si apre con Hello Wonkites, inquietante opener strumentale che ci consegna sin dall’inizio i Primus ed il duo The Fungi Enseble con il violoncello di Sam Bass a farla da padrone ed iniziare ad imbastire la melodia portante che ci accompagnerà per tutto l’album. Candy Man ci trascina al centro dell’azione poco per volta, accerchiandoci con un sound claustrofobico ed impregnato di delay, in una conversazione ossessiva tra i vari strumenti; la voce di Les Claypool pare affacciarsi da un punto indefinito, avvicinandoci e sussurrandoci le sue parole con divertente ossessività alternata a potenti cori. Già da questo momento ci rendiamo conto di essere sprofondati nella fabbrica di cioccolato dei Primus, senza sapere come ne usciremo; rimane solamente l’istinto a procedere sempre più a fondo per scoprire cosa ci hanno riservato nella stanza successiva. Cheer Up Charlie abbassa l’incipit musicale ma mantiene ben salda quell’aura di caleidoscopica inquietudine, con il basso, le percussioni ed il violoncello in grado di farci sentire al centro dell’attenzione della band, ansiosi e felici al tempo stesso come se stessimo proprio per afferrare quel Golden Ticket che ci consacrerà vincitori. Quest’ultimo pezzo è uno dei migliori del lotto: il basso di Les Claypool intesse linee grandiose, mentre la sua voce attacca con fare malinconico prima di sfociare nel refrain ossessivo che si farà largo nella nostra testa anche una volta che il disco sarà concluso e noi ci troveremo a canticchiare “i got a golden ticket” ovunque andremo. Ma è dopo l’intermezzo fulmineo di Lermaninoff che ci troviamo il brano più stordente e devastante dell’album: Pure Imagination è ansia allo stato sonoro, con linee vocali che interagiscono perfettamente con gli effetti strumentali e sembrano invadere la nostra testa con il loro incedere apparentemente amichevole, conducendoci in un mondo fatto di allucinazioni e tentazioni musicali. Nella seconda parte del disco sono presenti quattro intermezzi che fanno riferimento ai rispettivi protagonisti e vincitori del biglietto d’oro oltre al nostro Charlie: si tratta di Oompa Augustus, Oompa Violet, Oompa Veruca ed Oompa TV, ognuna caratterizzata in base all’aspetto ed alle passioni del protagonista trattato; ancora una volta, a colpire sono le vocals da Oompa-Loompa di Les Claypool, perfettamente incentrato sui personaggi dell’opera, quasi fosse lui stesso un’immagine caricaturale del concept. Passando per le piacevoli I Want it Now e Wonkmobile giungiamo al termine di un disco che deve essere ascoltato più di una volta -e con particolare attenzione- per poter essere apprezzato appieno. Se siete fan storici dei Primus, sarete ben a conoscenza del modo di comporre della band, con i prodotti finali mai mirati ad un pubblico ampio, quanto ad appassionati che possiedono la stessa devianza mentale dei compositori. Ebbene, questo disco potrebbe apparire inizialmente meno carico ed energico rispetto ai fasti del passato, ma dopo uno svariato numero di ascolti comincia ad attecchire e a manifestare tutta la sua grandiosità. Il consiglio è dunque quello di non fermarsi alla prima riproduzione, bollandolo come un mezzo passo falso della band californiana, ma di lasciarsi condurre più di una volta nei meandri della fabbrica di cioccolato di Les Claypool e soci.
In conclusione, Primus & the Chocolate Factory è -paradossalmente- il classico album che ci si aspetterebbe dai Primus: caleidoscopico, imprevedibile e dalle sonorità tanto ipnotiche quanto inaspettate. La revisitazione delle musiche del film firmato da David Wolper, è un lavoro che mira a tutto tranne che al successo commerciale, rimanendo perfettamente circoscritto nel verbo Primus. Non esiste la melodia semplice, non esiste il refrain che rimane in testa in modo positivo (Golden Ticket è un ritornello ossessivamente maligno), non esiste la pedissequa somiglianza tra una traccia e l’altra o il rimando ben distinguibile ai vecchi lavori della band. Quello che ci troviamo davanti è la colonna sonora di Willy Wonka & the Chocolate Factory strafatta di metanfetamina, inquietante nel suo essere deviata, un susseguirsi di sonorità ansiose, deraglianti ed orrorifiche. La prova strumentale del trio è, come sempre, eccelsa nella sua esibizione al limite della follia: Les Claypool non esagera, non dimostra tutta la sua abilità nello slapping ogni volta che ne ha l’occasione -infatti non ne ha alcun bisogno- quanto si preoccupa dell’ambientazione dei suoni deliranti, febbrili con i suoi cari The Fungi Ensemble. Larry LaLonde fornisce il suo solito, fondamentale apporto seguendo e completando l’esibizione strumentale del fido compagno di band, mentre il rientro di Tim Alexander dietro le pelli offre quel tocco in più e quella delicata nostalgia che fa di Primus & the Chocolate Factory un album ancora più (s)piacevole nella sua voluta devianza umoristica. A ben trent’anni dalla fondazione della band, siamo ben felici di constatare che i “Primus still sucks”.
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Sono d'accordo, poi a me piace l hard rock metal in tutte le sue forme, e quando passo commento quello, oppure leggo. Non sono ovviamente fatti miei su come agisce metallized, e visto che il metal in Italia non gode di grande salute, rimane ancora confinato nell undergroud, il che non e' necessariamente un male, ma almeno in realta' underground come queste si prediliga il metal, anziche' essere un po troppo generalisti, perche' quello che ho sempre detestato e' il fatto che in certi ambienti metal alcuni accusano gli appartenenti di ottusita'. Invece per me e' vero il contrario, cioe' cedere alle lusinghe di altri generi. |
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@jaw: si, appunto, sono poche le incarnazioni di Claypool che alla lunga non risultino inevitabilmente noiose dopo alcune tracce, anche se la caratura non si discute. Se ascolti Nativity In Black suonata dai Primus con Ozzy al microfono c'è da dispiacersi che quel basso sia uscito troppe poche volte dal fumettoso mondo di Claypool, che pare Iacovitti a quattro corde |
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Sul fatto che sia un musicista valido nessuno puo discurete, il fatto e che a me la sua musica dopo un po rompe. Eppoi i fans dei Primus conoscono la discografia di Zappa? Perche la vena pazzoide e' un po quella, ed e" un altro che prendo con le molle |
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Secondo me il colonnello Calypool è un maledetto genio. Però non è in dischi come questo che il suo genio rende al meglio, in un certo senso Les va limitato, il risultato complessivo ne straguadagna... mi spiego meglio, ultimamente il mastermind si incaponisce un po' su concept da bimbominkia tanto colorati da descrivere quanto noiosi da ascoltare: infatti 80 la critica, neanche 60 gli utenti... le rare volte che Les ha aperto il suo estro a contributi esterni ne sono uscite cose a mio modesto avviso più compiute: tutto questo per dire che in archivio manca la rece di Antipop  |
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Sara, le risate invece a escono con questi mi sembrano Giorgione Bracardi chettefrega chettefrega plin plin |
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una cosa del genere potevano farla solo loro,fantastici !! |
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il film del '71 finalmente l'ho visto, proprio la serata di natale... sono in realtà molto simili questo e quello di Depp, anche se all'interno della storia ci sono delle differenze sostanziali... quello con Wilder è più genuino, quello con Depp, visto l'anno di uscita (2005), è ovviamente più sfarzoso ed artificioso... diciamo che mi piacciono, quale per un motivo e quale per un altro, tutti e due... questo disco poi è una riproduzione fedele delle musiche di quel film, magari una maggiore originalità non avrebbe guastato... buon anno a tutti e soprattutto a tutte!  |
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In realta, è una porcheria non lo confermerei -- dovrei dire "a me fanno schifo", quello sì... gli argomenti che hai portato ora sono sicuramente di un peso maggiore rispetto al dire "sono estremi nella sperimentazione per cui solo per questo valgono"... Se sulla base di queste argomentazioni di maggior peso vuoi sostenre che "io non ne capisco il senso", mi sta anche bene -- però lasciami dire che di roba difficile e intricata ne ascolto anch'io, per esempio Gentle Giant, King Crimson (periodo Belew), certi Yes, ELP, etc, però tra questi qui (e tanti altri) e i Primus c'è una gran bella differenza secondo me. Per cui trovo un po' troppo generico dire "non ti piace, quindi non lo capisci", ma ci può stare e probabilmente sarà vero... chissa. Tutto qui. |
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Steelminded: il punto centrale è che tu, come Sandro, parti dal presupposto che non ti piacciono. Quindi ogni vostra argomentazione e controargomentazione, ruota solo intorno a questo presupposto. La qualità artistica dei Primus è indiscussa, così come la loro importanza storico/musicale. Poi ci può essere il disco più o meno riuscito, quello più o meno "facile", quello peggiore etc. e in questo i gusti individuali sono spesso il miglior metro. Gli stessi gusti musicali possono poi portare a dire "a me fanno schifo". Benissimo. Da qui a dire che sono una porcheria e stop, lo ribadisco, c'è una bella differenza. "E' un assunto indimostrato" solo per chi si basa esclusivamente sui propri gusti: se da 25 anni ci sono critici e musicisti e semplici appassionati (non Vultumna) che dicono il contrario, è una ostinazione personale volerlo negare, solo sulla base dei propri gusti. Che Laypool sia un maestro del basso non lo dico certo io, basta ascoltarlo. Che i Primus siano un gruppo dalle qualità compositive fuori dalla norma, non lo dico io, basta apprezzare la roba di Zappa e di Captain Beafheart per capire da dove vengano certe avanguardie sonore e come siano maturate e coniugate nello stile compositivo dei Primus. Detto questo, a ognuno la sua musica. Ma dire "è una porcheria", quello sì è un assunto indimostrato e troppo facile. |
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Sono in linea con il pensiero espresso da Vultumna. I Primus possono anche non piacere come è normale che sia ma è indubbio che si tratti di una formazione di valore, anche solo per un discorso meramente tecnico. Non ho ascoltato quest’ultimo lavoro ma è curioso che qualcuno si meravigli (o si scandalizzi) del fatto che non facciano metal… |
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essere estremi e anticonvenzionali è un "merito"... sorry.. |
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@Vultumna "quando invece semplicemente siamo noi a non riuscire a capiene il senso", è un assunto indimostrato e troppo facile... Poi anche il discorso "I Primus sono uno dei gruppi che ha portato la musica che amiamo ai suoi limiti più estremi e lontani ... Il loro è un merito, danzare sull'abisso è un'arte e loro sono degli artisti." non mi convince perniente... essere estremi e anticonvenzionali è un limite solo se supportato dalla qualità della proposta musicale, non un merito a priori. Ma su queso penso anche tu sia d'accordo... la realtà è che a te piace questa roba, ad altri no... non ci sono elementi oggettivi nella tua argomentazione però, a diferenza di ciò che sembri affermare. Evviva! |
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Non mi permetterei mai di darti della fava. Dico solo che si fa alla svelta a dire che quello che non ci piace è una porcheria a priori, quando invece semplicemente siamo noi a non riuscire a capiene il senso. Poi con questo non voglio dire né che debba piacerci tutto né che tanta roba non sia oggettivamente spazzatura. |
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che devo dirti... sarò io una fava che non riesce a capire questo gruppo, ma a quanto vedo siamo in diversi nella mia situazione.cmq mi fermo qui sennò andiamo avanti anni con questa recensione.magari ci becchiamo in qualche altra recensione.ciao alla prox |
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Sandro: vai errato. Il primo album ufficiale è del 1990 (la recensione è quibaccanto), ma avevano già debuttato da indipendenti col live Suck on This, prima. No, non sono un loro grande fan e riconosco che può anche essere difficile ascoltare un loro disco per intero (ma questo vale per qualunque gruppo di musica estrema o "commerciale" o avantgarde per wualcuno che non apprezzi questi generi). Ma non riconoscere il valore musicale e artistico a mio avviso è un problema di superficialità. Poi ripeto possono piacere o no. |
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Ci vuole poco a dedurre che sei un grande fans dei Primus, a me personalmente faceva pena anche il primo album che se non vado errato era del 1993.cmq non dirmi che l'ultimo ti piace perchè non ci credo! |
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La discussione è interessante ma è impostata male o meglio per il gruppo sbagliato. I Primus hanno iniziato a suonare e realizzato i primi dischi proprio quando tu iniziavi ad ascoltare metal. Quindi se la musica è finita non dipende certo da loro. È lo stesso concetto che venne espresso a suo tempo per il free jazz o per la musica dodecafonica. Cosacc'è oltre quel limite ce lo stiamo ancora domandando. I Primus sono uno dei gruppi che ha portato la musica che amiamo ai suoi limiti più estremi e lontani. Tanto lontani che forse oggi neanche la riconosciamo più come tale. Il loro è un merito, danzare sull'abisso è un'arte e loro sono degli artisti. Apprezzarli o meno, è questione di gusto. Riconoscere il merito è questione oggettiva. |
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forse non ci siamo capiti... iniziai ad ascoltare metal tra il 1988 e il 1990.io in questi nuovi generi non mi ci rispecchio.sarò troppo nostalgico io o sarà la musica che è arrivata al capolinea??? |
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...Secondo il mil gusto personale... |
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Che non sia metal, certo... Ma cio non toglie che sono na porcheria... |
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Bah... se oltre ad ascoltare metal da 25 anni, hai anche un minimo vissuto la scena im questo periodo, una risposta ce l'hai già. |
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Vultumna, allora come mai vengono recensiti in un sito metal? |
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Boia Sandro.... ti ci sono voluti 25 anni di ascolti per arrivare a capire che i Primus non sono metal? Ma dai.... beh... Meglio tardi che mai  |
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Premetto che sono circa 25 anni che ascolto Metal, perciò penso di saperne qualcosa in più di qualcun'altro. Ho sempre conosciuto i Primus e sinceramente non mi sono mai piaciuti più di tanto, questo album è veramente scandaloso, ridicolo!!! Questo non è Metal, non saprei neanche definire questo genere, e non capisco cosa ci fa in questo sito. Di sicuro facevano prima a non pubblicare questo album, risparmiando così i soldi della registrazione! Chi acclama questo disco penso che non abbia capito niente sulla musica Metal!!! |
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Geniale... grandissimi, solo loro potevano arrivare a tanto. Direi un disco che colpisce l'obiettivo al 100%. Certo, solo per amanti dei Primus e del film originale, cose che fortunatamente sono. |
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Disco fatto in un momento molto "fumato" per ascoltatori molto "fumati"... e non parlo di tabacco.. l'unico modo per ascoltarlo è quello. perchè se no è inascoltabile |
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@vichingos: non mescoliamo la cioccolata(il grande Maccio Capatonda) con la merda (Primus).... |
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porcata micidiale!!! mahhhh |
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ennesimo validissimo progetto del Maccio Capatonda d'oltreoceano. visionario! |
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Di niente  |
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Dei Possessed e dei Blind Illusioni. |
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Sì fa strano all'inizio ma è quel Lalonde |
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Scusate, conosco questa band solo di nome, ma, da appassionato di death chiedo: questo Lalonde e' QUEL Lalonde?? |
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Album apprezzabile....ma parecchio confuso e a tratti anche malato,sinistro e...strano. Voto: 75 |
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Non mi dispiace affatto anche se forse ci son tante idee a volte un pò confuse. VOTO :68 . Li preferivo prima ma è cmq un buonissimo album |
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Non mi dispiace affatto anche se forse ci son tante idee a volte un pò confuse. VOTO :68 . Li preferivo prima ma è cmq un buonissimo album |
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Non mi dispiace affatto anche se forse ci son tante idee a volte un pò confuse. VOTO :68 . Li preferivo prima ma è cmq un buonissimo album |
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Quoto fabryz, per i miei gusti purtroppo li trovo terrificanti nella loro inconcludenza |
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Non mi piacciono + come ai tempi di sailing the seas of cheese..i primus di oggi non fanno x me anche xche' mi sembravano di ben altro livello negli anni 90,a me sto disco mi pare solo sciatto e basta,tutto sto sperimentare non lo capisco,non mi rimane niente,come x la maggior parte della musica odierna d'altronde |
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Non aspettavo altro da mesi.Sempre bislacchi ma sempre spettacolari.Un nuovo classico per la band voto 83 |
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anche il tuo italiano è iMproponibile... |
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I pezzi dei Primus sono come le scoregge,piacciono solo a chi le fa...inproponibili |
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Io non riesco a capirlo...non capisco (??!?!!?) |
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personalmente lo trovo piatto e noioso,proverò a riascoltarlo più volte. |
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"cosa diavolo ho appena ascoltato?"... è la domanda che ci si fa dopo aver ascoltato qualsiasi disco dei primus! e questo non fa eccezione... davvero spettacolare la copertina, così come il concept scelto da rivisitare... peccato che io il film in questione non l'abbia mai visto, ho visto solo la versione moderna di Johnny Depp, che non mi sembra proprio poca roba tra l'altro, anzi... spero di ottemperare alla mia mancanza al più presto, chessò magari in occasione già del prossimo natale, se lo proporranno, sono proprio curioso di vederlo e di fare un confronto fra le due versioni... |
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@Luca: come votazione è un po' difficile da stabilire perché non lo ascolto da un po' di tempo. Comunque è un disco diverso, tecnicamente più elaborato e con un concept meno serrato rispetto a questa loro ultima fatica. Personalmente ho apprezzato di più questo Chocolate Factory, anche se è questione di pochi punti...i dischi dei Primus sono sempre ad ottimi livelli ed è difficile stilare una classifica! Eccetto Pork Soda...quello è una spanna sopra al resto  |
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ottima recensione me lo ascolterò al piu presto invence cosa ne pensi di Green Naugahyde e che voto gli avresti dato? |
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Recensione ineccepibile per un disco a cui dedicherò qualche ascolto in più ma che per ora mi ha confermato il grande genio di Les e compagnia. Genio nella trovata "di marketing" citata nello scritto, genio nella scelta del tema, genio nella rivisitazione di una colonna sonora d'eccezione. La cosa divertente è che questo disco è comunque 100% Primus, Golden Ticket in particolare è un pezzo "d'oro puro" che meriterebbe di stare, musicalmente e qualitativamente, nei classici del complesso. Personalmente trovo che siano ancora un gruppo che può dire molto. Primus sucks, davvero! |
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